Riconoscimenti

Onestamente, dovrei ringraziare gli autori di quasi tutti i libri che ho letto.

Ci sono però almeno tre persone che devo nominare:

Eric Kandel, premio Nobel per la Medicina nel 2000 per i suoi studi sulle basi cellulari della memoria, che hanno dato un contributo rivoluzionario alla nostra comprensione della plasticità neuronale; il suo testo di neuroscienze è stato di fondamentale aiuto per me nel comprendere quello che ho capito sulla neurofisiologia delle funzioni superiori;

Douglas Hofstadter, col quale ho un debito di gratitudine per il suo splendido trattato sul META, e sul muoversi tra gli ambiti cognitivi e ontologici (“Gödel, Escher and Bach”)

e

Noam Chomsky, per le sue visioni illuminanti sulla struttura dei linguaggi, e dei linguaggi naturali in particolare.

Spero nessuno di loro ce l’abbia con me per come posso aver deformato le loro idee originali.

Questo libro è dedicato a una attrice di grande scuola, Lella Costa, performer brillante, divertente, travolgente, autrice lucida, pungente, acuta, profonda e appassionata, e persona stupenda, accorata e instancabile combattente per i diritti delle donne e per ogni buona causa, per la pace, la giustizia, la solidarietà.

Io ho avuto la fortuna di incontrarla, abbiamo discusso questi temi e mi ha stimolato a raccogliere queste note. Molte delle idee e prospettive riportate nel libro sono maturate in discussioni intense, stimolanti e folli con lei − senza mai capire chi era serio e chi scherzava. Aveva anche cullato l’idea di collaborare attivamente alla scrittura, e io ho sinceramente sperato lo facesse: quanto sarebbe stato tutto più vario e contrastato, attraente, stimolante e divertente!

Ma ci sono state tante cose da fare, e da dire. Altre battaglie da combattere.

Chissà, magari un’altra volta...